A Dario piaceva l'Inter di Meazza




A Dario Fo, da ragazzo, piaceva l'Inter di Meazza. Poi non ha più dato cenni d'interesse autentico per il calcio - succube della politica e del business. Ma, sotto sotto ...
Da civis Mediolanensis ha infatti sempre seguito le vicende dei due club cittadini. "Lo sport è lo specchio della società e in questo caso della città. Io fingo di non interessarmene ma in realtà il calcio un po' lo seguo e non posso non accorgermi che si sono perse la chiarezza, la pulizia e l’esempio che Milano ha dato per anni. Sfoglio i giornali e leggo solo di 'business', di 'progetti', di giocatori da comprare e vendere come se il mondo del pallone fosse diventato il mercato degli Obej Obej. Prima le due società milanesi non erano così", disse al 'Corriere dello Sport' il 9 dicembre 2014. Il Milan era ancora nelle mani di Berlusconi; l'Inter aveva già iniziato il suo ciclo rivoluzionario; Erik Thohir ne era presidente già da un anno: "Pensate che si senta a casa a Milano? Che abbia dentro lo spirito milanese? Oppure credete che sia venuto qua perché considera l’Inter un affare? Purtroppo non c’è più la dimensione greca dello sport, la voglia di confrontarsi che avevano tutte le Polis. Gli anni sono passati e i valori sono diversi".
Erano tempi così così per i due club metropolitani: "In realtà mi sembra che Inter e Milan in questo momento tirino a campare. Non sono più i due club che erano l’orgoglio della nazione per come facevano crescere e diventare campioni i ragazzi del loro vivaio. Adesso se c’è da concludere un affare, anche a Milano si vende chiunque".
Già.
Addio, Dario.

Dario Fo (Sangiano, 24 marzo 1926 - Milano, 13 ottobre 2016)
L'intervista evocata è in parte leggibile qui