L'inaccettabile diktat di Sky



Futbolandia, 6 marzo 2015

Sicché oggi, nella riunione di Lega, i dirigenti dei club della Serie A hanno accettato di auto-tassarsi per consentire al Parma Football Club di giocare le prossime partite di campionato. Difficile dire quante, e in ogni caso i quattrini saranno sganciati solo dopo che il curatore fallimentare avrà fatto qualche conto.

Sono gli ultimi fuochi di una vicenda - da qualunque parte la si guardi - scandalosa. Difatti e naturalmente, non è che i Galliani e gli Agnelli siano mossi da spirito samaritano o solidaristico. Si muovono perché ricattati da Sky. E' il colosso televisivo a volere il Parma in campo: come da contratto, le partite devono essere dieci per turno, non nove.

"Egregi signori, come avete visto abbiamo proceduto al pagamento, A voi e a tutti i club Vostri associati, anche della quinta rata del corrispettivo previsto per la stagione in corso". Così inizia la missiva indirizzata da Raynaud, "Executive Vice President Sport Channels & Sales Advertising" di Sky, alla "Lega Nazionale Professionisti Serie A" [vedi]. Viene poi espresso lo stupore per la mancanza di interventi da parte della medesima Lega, finalizzati a prevenire il precipitare della situazione. Ma soffermiamoci sulla parte centrale, perché qui sta il bello: "Vi chiediamo quindi, nella nostra qualità di principale partner del sistema calcio, di volerci quantomeno spiegare cosa intendete adesso fare per fronteggiare con efficacia la situazione e per garantire che il campionato veda almeno lo svolgersi di tutte le partite previste dal calendario. Confidiamo pertanto che l’ulteriore supporto economico da noi appena versato venga da Voi utilizzato a tal fine. E che, anche con l'apporto di Governo e istituzioni, si stabiliscano regole che diano maggiori garanzie per il futuro".

Dunque, Sky vorrebbe che i club usino i 'suoi' quattrini  per foraggiare il Parma sino a fine stagione e salvaguardare il prodotto - e il contratto. Grottesco.

Naturalmente, l'esito logico della vicenda è uno e uno solo. Al Parma dovrebbe toccare (purtroppo) la sorte già occorsa in passato ad altri club altrettanto blasonati e con ancor maggiore seguito di pubblico.

Ma riteniamo intollerabile, anche per un calcio alla canna del gas come il nostro, sottostare a un diktat di questo genere. Significa implicitamente accettare la logica di Lotito (per carità: il Carpi in serie A?); e a quel punto anche gli esiti agonistici potranno tranquillamente dipendere dalle esigenze dello show televisivo (reale padrone, più che "principale partner del sistema calcio"), che pretende spettacolo ma evidentemente è allergico alle regole e al rischio d'impresa.