In morte di Maggie


8 aprile 2013

Il sir laburista (un ossimoro?) Alex Ferguson non ha mai nascosto la sua mancata simpatia per la baronessa Margaret Thatcher. E, con lui, tutti coloro che, nel Regno Unito e nel mondo, hanno avversato e combattuto la sua decisa politica “liberista” di smantellamento del welfare state.

Tra le varie misure fu anche il taglio ai finanziamenti dell’attività sportiva nelle scuole pubbliche, che determinò una crisi delle vocazioni di base, anche calcistiche. Le sue politiche che investirono la working class britannica - quella narrata dai film di Ken Loach [vedi] - finirono per colpire, tra le pratiche identitarie, anche il rito della partita allo stadio “when saturday comes”.

Facendo leva sui drammi che scossero il calcio inglese tra il 1985 e il 1989 - l’incendio allo stadio di Bradford l’11 maggio 1985 in cui morirono 56 persone, la tragedia dell’Heysel il 29 maggio 1985, quando poco prima dell’inizio della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool morirono schiacciate 39 persone (di cui 32 italiane) e ne rimasero ferite oltre 600, e la strage all’Hillsborough Stadium di Sheffield il 15 aprile 1989 che provocò la morte di 96 persone [cfr. da qui] - il governo guidato da Margaret Thatcher ritirò tutte le squadre del proprio paese dalle competizioni internazionali, e soprattutto emanò alcune leggi che trasformarono radicalmente l’accesso e i comportamenti negli stadi inglesi.

Tra il 1985 e il 1994 fu proibita la vendita degli alcolici, istituito il divieto d’accesso per i pregiudicati, reso un reato comportarsi alle partite in modo “allarmante”, istituito il processo per direttissima per violenza anche verbale, impedita la vendita di biglietti attraverso agenzie non autorizzate, il lancio di oggetti in campo e l’uso di un linguaggio razzista o indecente. Ai poliziotti furono sostituiti gli stewards, mentre l’adozione dei posti numerati a sedere e delle telecamere a circuito chiuso consentì l’identificazione di chi avesse infranto le regole.

L’evoluzione verso il “calcio moderno” trovò in Margaret Thatcher la sponda politica ideale per affermare in Inghilterra (e poi altrove) il format “Premier League”: trasformazione dei fans in spettatori lautamente paganti, ristrutturazione (o costruzione ex novo) degli stadi, pay-per-view delle partite in diretta, trasformazione dei club sportivi in imprese economiche, ingaggi stellari, sistema divistico dei calciatori, etc.

Se il bando effettivo degli hooligans dagli stadi ha costituito un elemento positivo - che in quelli italiani si può quotidianamente verificare proprio per la sua mancata adozione - gli altri sono, e devono, continuare a essere oggetto di discussione e di critica. Anche nel giorno della scomparsa di Lady Iron.

Biografia | I commenti critici di Sam Allardyce e Joey Barton
Cfr. anche Guardian | So foot | Gazzetta

La foto fu scattata il 6 giugno 1980 davanti al numero 10 di Downing Street in occasione della visita di cortesia (affettuosa in Kevin Keegan ed Emlyn Hughes: osserva la scena compiaciuto il manager Ron Greenwood) della nazionale inglese prima della partenza per gli Europei che si sarebbero tenuti in Italia.