Real Madrid musulmano


Autunno 2014

Nella sua compulsione affaristica Florentino Perez non ha esitato, come è noto, ad abiurare - lui, buon cristiano di tradizione franchista - la croce identitaria dall’arma araldica del Real Madrid sulle carte di credito emesse dalla National Bank di Abu Dhabi in collaborazione con la Casa Blanca [vedi]. Non per 30 monete, ma per 90 millioni di euro. Decisione discutibile e, secondo non pochi, riprovevole. 

Ma c’è di più.

Come osserva Stefano Olivari, “imprenditori, fondi di investimento e sponsor di paesi musulmani e autoritari si stanno comprando direttamente o indirettamente il meglio del calcio mondiale. Dal Manchester City al Milan, dal PSG al Barcellona, dall’Arsenal all’Inter, per arrivare al Real Madrid, questa tendenza è evidente così come è evidente la sua ragione primaria: non vendere qualche carta di credito o qualche maglietta in più, e nemmeno guadagnarci ma piazzare nell’immaginario dell’occidentale medio un’immagine rassicurante del mondo islamico e al tempo avere un trofeo da esibire in patria, depurato da simboli che possano far venire in mente altre culture”.

Condivisibile la chiosa: “Grande alleato di questa realtà, che sarebbe stupido definire complotto (in questo caso niente avviene in segreto, anzi la pubblicità è parte integrante dell’operazione), è il nostro politicamente corretto che unito ai debiti creati da imprenditori europei e cristiani ci ha trasformati in accattoni più o meno di lusso”. In attesa del cambio di anagrafe di MR7: Musulmano Rolando [vedi].