Il mangia allenatori


Palermo, 26 febbraio 2013

Un tempo i comunisti mangiavano i bambini, come è noto. Il “Male” dei bei tempi immortalò in una vignetta Enrico Berlinguer a tavola, con il tovagliolone appeso al collo mentre stava finendo di sgranocchiarsene un ossicino e ordinava ad Armando Cossutta di passargli il sale. Oggi i loro maldestri epigoni si limitano a fare gli smacchiatori di fiere imbalsamate.

Imperterrito, invece, Maurizio Zamparini inanella un record dietro l’altro. Non mangia bambini ma allenatori (in metafora, of course). Le cronache totalizzano 43 allenatori dal 1987 a oggi, con 35 esoneri [leggi]. Certo, c’è di peggio: presidenti in carcere, altri indagati, processati e condannati da magistrati e tribunali di ogni ordine e grado. Come è ovvio che sia: il calcio vive dentro alla società. Dunque l’abitudine di Zamparini è tutto sommato veniale, anche perché i soldi sono in gran parte suoi (e dei suoi finanziatori).

Come dice Cesare Prandelli, “finché non si parla di calcio, Zamparini è persona straordinaria, simpatica, carismatica. Sul calcio ha le sue idee e diventa difficile”. Morde.

Lo sceicco de Cordigliano


Roma, 21 febbraio 2013

Ci vorrebbe Ennio Flaiano per descrivere a modo suo la farsa dello sceicco approdato alla AC Roma. “Na sola” come se dice a Rroma …

La bufala | I commenti dei romani | La villa dello sceicco | Il parere di Alberto Sordi

Il nuovo che avanza


Roma, 20 febbraio 2013

"La mia vittoria è come la finale della Coppa Rimet del 1950: davanti a 80 mila persone allo stadio Maracanà vinse l’Uruguay di Ghiggia e Schiaffino in casa del Brasile …": così Giovanni Malagò ha commentato a caldo la sua inopinata (per gli avversari) elezione a nuovo presidente del Coni come successore di Gianni Petrucci (con lui, allo Stadio Olimpico, nella foto: è quello senza sigaro) [ANSA].

Appare contenta Josefa Idem, campionessa di canoa, candidata alle elezioni politiche nel Pd, nonché “grande elettrice” di Malagò: “Si sente che c’é la voglia di cambiare. E’ un buon auspicio: sarà un quadriennio diverso rispetto agli ultimi anni che abbiamo dovuto sopportare”. Sarà …

La realtà è che il nuovo ras dello sport italiano è uno degli uomini più potenti del Palazzo - per dirla col nostro amato PPP -, trasversalissimo nei legami politici (dal Pd al Pdl passando per il centro) e nelle conoscenze che contano tra imprenditori, banchieri e giornalisti. 

Gli urbanisti ricordano ancora [leggi] come fu capace di ottenere in tempi brevissimi dalla solitamente lentissima giustizia italiana lo stralcio della sua posizione dal processo (peraltro destinato a prescrizione) sui “presunti” reati edilizi compiuti negli impianti realizzati per i Mondiali di nuoto Roma 2009.

Qui una serie di profili per conoscerlo meglio: Il Foglio | Panorama | Corriere della sera | La Repubblica

Si noti il tono più ‘glamour’ che ficcante dei ritratti del “Corriere della sera” e di “Repubblica”. Puntuto invece il Beck

Tre titani


16 febbraio 2013, Stadio Olimpico, Roma

Io c’ero. Questo viene da pensare dopo aver visto giocare ad alto livello i tre più grandi giocatori italiani della generazione fine 1970s. Quale altra partita come Roma vs Juventus permette di godersi contemporaneamente la classe assoluta di tre campioni epocali del livello di Gigi Buffon, Andrea Pirlo e Francesco Totti? Peccato non avere una foto di gioco che li immortali tutti e tre contemporaneamente …

L’educazione civica


Delio Rossi lo ha alzato ieri (9 febbraio 2013) all’indirizzo di Nicolás Burdisso [vedi (se vuoi …) | old & new entries], confermando che quanto scrivevamo il 3 maggio scorso è purtroppo vero: “Nei cazzotti di Delio Rossi ad Adem Ljajic sta tutta la morte del calcio italiano di questi anni …” [continua a leggere (se vuoi …)].

L’arte - come spesso accade - addita i tempi.

Il circo Barnum del calcio Duemila


6 febbraio 2013, Wembley, Londra
Inghilterra vs Brasile (2:1), amichevole

"This is a sad day for European football"


4 febbraio 2013, Den Haag

Le parole sono state pronunciate dal capo dell’Europol, l’agenzia anticrimine dell’Unione Europea, Rob Wainwright, durante una conferenza stampa all’Aia, in cui sono stati resi noti i primi risultati di un’inchiesta penale internazionale sulle partite di calcio truccate.

I dati sono inequivocabili: le partite sospette sarebbero 680, giocate in trenta paesi, tra il 2008 e il 2011, di cui circa 380 in Europa e 300 tra Asia, America Latina e Africa. L’organizzazione criminale avrebbe la propria base a Singapore: 50 persone già arrestate, altre 80 ricercate, almeno 425 corrotte, tra funzionari, calciatori e arbitri, di 15 paesi diversi: in Europa principalmente in Turchia, Germania, Svizzera, Belgio, Croazia, Austria, Ungheria, Bosnia e Slovenia. L’indagine va avanti da 18 mesi, le persone corrotte avrebbero ottenuto fino a 140.000 euro. Solo in Germania l’organizzazione avrebbe guadagnato quasi otto milioni di euro.

Le partite in questione riguardano campionati di club, di qualificazione agli Europei e ai Mondiali di Calcio. Due delle partite si sarebbero giocate in Champions League, una delle quali in Gran Bretagna. Due delle partite di qualificazione ai mondiali sarebbero state giocate in America Centrale e in Africa.

Dopo i grandi scandali per partite truccate scoppiati in Inghilterra negli anni 1960s e in Italia negli anni 1980s e 2010s, è questa la più grande inchiesta di sempre su partite truccate in Europa e nel mondo. Essa si intreccia con quella in corso da parte delle autorità italiane, ed entrambe hanno identificato il terminale nell’estremo Oriente.

I nostri giocatori e allenatori non sono dunque gli unici ad essere (stati?) corrotti. Ciò non significa fare di ogni erba un fascio. Ma smettiamola di esercitarci nel consueto tafazzismo, per cortesia: il nostro paese non è peggiore di altri. La pratica è sociale e planetaria. Purtroppo.

Reuters | BBC | Il commento di David Conn | La posizione di Eupallog

Stile aziendale: “Qui per vincere da protagonista”


Milanello, 1° febbraio 2013

La presentazione alla stampa di Mario Balotelli, neo acquisto del Milan. Lo affianca il vice presidente vicario e amministratore delegato Adriano Galliani

Leggi la cronaca inglese | Vedi il look di tre anni prima e del 2014